Stai cercando una gravidanza da un po’ ma stenta ad arrivare? Tra gli esami utili a valutare la tua fertilità ci sono i dosaggi ormonali femminili.
Ecco cosa sono, quali ormoni monitorano e quando farli.
Cosa sono i dosaggi ormonali femminili
I dosaggi ormonali femminili sono una serie di esami che il ginecologo o la ginecologa prescrive quando si sospetta un’infertilità o quando il ciclo mestruale risulta molto irregolare in un arco di tempo prolungato.
I dosaggi ormonali rientrano nella sfera degli esami ematochimici (più comunemente esami del sangue), volti a valutare e monitorare il livello di specifici ormoni prodotti dal sistema endocrino femminile.
Sono diversi gli ormoni che vengono analizzati. Ognuno può essere indice di uno specifico segnale patologico (o meno), per questo viene valutato nel quadro clinico generale.
Ecco quali considerare in età fertile o quando si cera una gravidanza:
- FSH, ormone follicolo-stimolante. Semplificando, è il responsabile della maturazione dell’ovulo che ogni mese si prepara a essere fecondato;
- Estradiolo, l’ormone che aiuta a regolare il ciclo mestruale e induce l’ovulazione;
- LH, ormone luteinizzante, è il responsabile del rilascio dell’ovocita nelle Tube di Falloppio durante i giorni fertili.;
- Progesterone, prepara l’utero ad accogliere l’ovulo fecondato;
- AMH, ormone antimulleriano, il cui valore è proporzionale al numero di follicoli della donna e, per questo, è collegato alla fertilità, ma anche a patologie come il PCOS;
- Prolattina, in età fertile aiuta a regolarizzare il ciclo mestruale, mentre in gravidanza stimola la produzione di latte materno.;
- FT3 (triiodotironina) e FT4 (tiroxina), sono ormoni tiroidei che incidono sulla regolarità del ciclo mestruale. Una loro alterazione può, perciò, comportare disfunzioni ovulatorie, pregiudicando la fertilità della donna.
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Perché si fa il dosaggio ormonale?
Il dosaggio degli ormoni nella donna che vuole ottenere una gravidanza si fa per tre motivi:
- individuare segnali di infertilità dovuti a sbalzi ormonali, che alterano le fasi del ciclo mestruale o lo inibiscono;
- monitorare l’ovulazione nell’arco dei 28 giorni del ciclo mestruale, soprattutto quando si vogliono avere rapporti mirati oppure nei casi di procreazione medicalmente assistita;
- valutare se si è innestata una gravidanza e se sta procedendo nel modo giusto.
In quale giorno del ciclo si devono fare gli esami ormonali?
La risposta è: dipende. Gli esami ormonali si effettuano in periodi diversi del ciclo mestruale, a seconda degli obiettivi dell’indagine clinica.
Quando sono mirati a valutare la fertilità femminile, i dosaggi ormonali sono consigliati tra il 2° e 3° giorno del ciclo mestruale. In questi prelievi rientrano tutti gli ormoni che ti ho descritto: FSH, LH, AMH, FT3, FT4, prolattina, progesterone ed estradiolo.
Quando, invece, l’obiettivo è il monitoraggio ovulatorio, orientativamente lo screening va effettuato intorno al 14° giorno, ma sarà la ginecologa a definirlo, in base ai calcoli verificati con la paziente. Non tutte le donne ovulano il 14° giorno, soprattutto se il ciclo non è regolare o se ci sono patologie come l’ovaio policistico o l’endometriosi.
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Cosa fare e cosa non fare prima dei dosaggi ormonali?
I dosaggi ormonali seguono lo stesso iter dei prelievi del sangue di routine, per cui restano valide le indicazioni su cosa è consigliato o sconsigliato nella preparazione all’esame, fatta eccezione per il digiuno.
Cosa fare:
- se abbinati ad altri esami del sangue che lo prevedono, osservare un digiuno di almeno 7 ore prima di recarsi presso il centro analisi;
- riferire al medico le terapie farmacologiche in corso, per esempio la pillola anticoncezionale;
- comunicare se si è in stato di gravidanza.
Cosa non fare:
- bere alcolici, fumare o assumere sostanze stupefacenti;
- ridurre il consumo di bevande con caffeina/teina;
- evitare esercizio fisico stressante nelle ore precedenti il prelievo.
In generale consiglio di mantenere l’equilibrio quotidiano, senza restrizioni o eccessi, di modo da ottenere un quadro clinico veritiero e non alterato.
Quali sono i valori ormonali normali in età fertile?
Come ogni cosa nel nostro organismo femminile, anche i valori ormonali variano nelle fasi della vita. Durante l’età fertile, il nostro corpo è predisposto ad accogliere una gravidanza e, di conseguenza, il sistema endocrino e riproduttivo lavorano affinché ciò avvenga.
In generale i valori di riferimento per una donna in età adulta, tra i 16 e i 35 anni sono:
FSH, indicatore della riserva ovarica.
>15: scarsa riserva ovarica. | Tra 10 e 15: riserva ovarica in diminuzione. | <10: buona riserva ovarica. |
LH: tra 2-10 mlU(ml)
Ormone Antimulleriano: >1ng/ml, indice di una riserva ovarica ottimale.
Estradiolo: qui i valori variano in base alla fase del ciclo.
Fase follicolare | Picco pre-ovulatorio | Fase luteale |
10-178 pg/ml | 48 – 388 pg/ml | 31 – 247 pg/ml |
Prolattina: tra 4.79 e 23.3 ng/ml, che in gravidanza salgono tra 10 e 209 ng/ml.
Progesterone: anche qui faremo una distinzione in base alle fasi del ciclo.
Fase follicolare | Fase ovulatoria | Fase luteale |
tra 0,20 e 1,50 ng/ml; | tra 0,80 e 3 ng/ml | 1,70 e 27 ng/ml |
Ovviamente i valori di riferimento possono cambiare in base agli indici adottati in ogni laboratorio, per cui quelli riportati sono puramente indicativi. È importante che il medico confronti le tabelle di verifica per un quadro attendibile dei risultati.
Quanto tempo ci vuole per ricevere i risultati dei dosaggi ormonali?
I tempi di consegna dei risultati dei dosaggi ormonali variano da centro a centro. In genere vanno da 1 a 5 giorni, in base anche al tipo di esame prescritto.
Chi prescrive gli esami per il dosaggio ormonale?
Di solito i controlli ormonali legati alla fertilità sono prescritti dalla ginecologa, soprattutto se opera nell’ambito dell’infertilità di coppia.
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