La fibromatosi uterina è una forma tumorale benigna, che origina dal tessuto muscolare dell’utero. Ma ti tranquillizzo: se stai cercando di concepire un bambino non è detto che sia un impedimento. Nell’articolo ti spiego tutto nel dettaglio.
Utero fibromatoso cosa significa e conseguenze
Ci sono vari sinonimi che userò per la fibromatosi uterina: fibroma uterino, fibromioma uterino, mioma, leiomioma e utero fibromatoso. Te li segnalo perché potresti leggerli sui referti o nelle tue ricerche online. Sappi che indicano tutti la stessa patologia: una neoplasia pelvica benigna che interessa circa il 30% delle donne tra i 30 e i 50 anni.
I fibromi uterini possono essere sintomatici (e vedremo tra poco come si manifestano) o asintomatici: in entrambi i casi, i miomi vengono diagnosticati tramite ecografia pelvica o altri esami svolti durante una visita ginecologica.
Questa infografica di Nurse24 mostra bene come si presenta un fibroma uterino e le tre diverse tipologie:
- fibromioma uterino sottosieroso (subserosal fibroid), il più comune, compare sulla superficie esterna dell’utero, provoca meno fastidi e complicanze, anche se può diventare molto più grande delle altre tipologie;
- mioma intramurale o interstiziale (intramural fibroid), si sviluppa nel tessuto della parete dell’utero fino a 2-3 centrimetri, aumentandone il volume e, spesso, anche la lunghezza. Fibroma sottosieroso e intramurale non sono un ostacolo all’impianto dell’embrione e possono non essere asportati se cerchi una gravidanza;
- fibriomioma sottomucoso o endocavitario (submucosal fibroid o intracavitary fiborid), si forma sotto il rivestimento interno dell’utero, fino a sporgere nella sua cavità. Soprattutto questo fibroma può comportare problemi nel concepimento e in una gravidanza spontanea o con procreazione medicalmente assistita.
Ti sarà chiaro, a questo punto, che la tipologia di fibroma uterino diagnosticato influenzerà la fecondazione e la gestazione.
Fibroma uterino: sintomi e come riconoscerli
Ti accennavo che non tutte le neoplasie benigne si manifestano con indizi direttamente riconducibili alla fibromatosi uterina. Quando la malattia è silente, solo un check-up ginecologico può diagnosticare la presenza di uno o più miomi.
Diverso, invece, quando il corpo inizia a inviare segnali a cui prestare attenzione. Come capire se si tratta di sintomi di fibroma uterino? Ecco un elenco (non esaustivo) di avvisaglie da osservare e comunicare alla tua ginecologa:
- forti dolori e sanguinamento abbondante durante le mestruazioni. Non sottovalutarli, soprattutto se il flusso varia negli anni;
- anemia;
- pressione pelvica e sanguinamento spot tra una mestruazione e l’altra;
- fastidio durante i rapporti sessuali;
- bisogno di urinare spesso, anche se non si beve tanta acqua.
Condividere la sintomatologia con il medico lo aiuterà a decidere gli esami di approfondimento a cui sottoporti per validare o escludere la presenza di fibromatosi uterina. Non attendere: una diagnosi tempestiva permette di intervenire con cure meno invasive.
Se i fibromi sono di piccole dimensioni e non comportano sintomi invalidanti, la prassi è procedere con un semplice monitoraggio nel tempo. Quando le conseguenze iniziano a gravare sulla vita quotidiana della paziente, il primo step è la somministrazione di farmaci in base all’età e alla prognosi della paziente. Alcuni esempi sono i progestinici e gli agonisti dell’ormone di rilascio delle gonadotropine. Se il volume dei fibromi diventa la causa di gravi problemi di salute, la ginecologa valuterà un intervento chirurgico di rimozione, con due alternative:
- miomectomia uterina per via isteroscopica-laparoscomica o laparotomia, a seconda di dove sono posizionati i fibromi, per ripulire la parete dell’utero dai fibromi, lasciando intatto il sistema riproduttivo femmninile;
- isterectomia, che comporta un’asportazione completa dell’utero e la conseguente impossibilità di una successiva gravidanza.
La tipologia di intervento viene valutata in base al singolo caso clinico, scegliendo sempre ciò che è meglio per la paziente nel lungo periodo.
Fibromatosi uterina e gravidanza: è possibile restare incinta?
Dopo la diagnosi, quasi ogni paziente mi pone la fatidica domanda: “Posso rimanere incinta con un utero fibromatoso?”. La risposta è sì, poiché nella maggior parte dei casi non sono un impedimento al concepimento e alla prosecuzione della gravidanza.
Ma la risposta va accompagnata dal famoso “dipende” e da alcune informazioni che è necessario conoscere.
La prima è la posizione e la grandezza del fibroma. Senza un monitoraggio e una valutazione periodica non puoi conoscere i rischi a cui vai incontro. Una gravidanza in presenza di fibromi può comportare conseguenze importanti tra cui:
- aborto spontaneo;
- anomalie della placenta, con difficoltà di espulsione ed emorragie post-partum;
- perdite di sangue;
- parto prematuro;
- complicanze del travaglio.
La seconda è che i fibromi possono crescere durante la gestazione (in genere fino alla ventiquattresima settimana di gravidanza) e sarà necessario tenerli sotto controllo con ecografie ravvicinate, di qualsiasi natura essi siano.
La terza è che dovrai essere più attenta una volta scoperta la gravidanza, poiché la pancia tenderà a indurirsi rendendo lo sviluppo della placenta un processo molto delicato. Sarà meglio non strapazzarti troppo e prediligere il riposo, soprattutto nelle prime settimane.
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Dott.ssa Ginecologa Giovanna Vettraino.