Tra le tecniche di fecondazione assistita è la meno invasiva e prevede una minima o una totale assenza di manipolazione dei gameti femminili.
La IUI, o fecondazione intrauterina, è una tecnica che prevede l’inseminazione della donna in vivo, cioè con la stessa modalità della procreazione naturale.
Come avviene la IUI? Vengono introdotti gli spermatozoi prelevati dall’uomo all’interno dell’utero della donna, per favorire l’incontro con l’ovocita.
L’intero ciclo di IUI si divide in cinque fasi e bisogna eseguirle tutte correttamente per aumentare la probabilità di successo della procedura.
IUI procedura e fasi
Il medico segue la coppia in ogni ogni step della IUI. È importante che tu sappia che sarai sempre accompagnata lungo il percorso e che, se ti sottoporrai alla tecnica, una brava ginecologa saprà spiegarti cosa succederà passo dopo passo. Ed è proprio quello che stai per leggere nei prossimi paragrafi.
Fase 1 – Monitoraggio ecografico dell’ovulazione
Il monitoraggio ecografico dell’ovulazione aiuta la ginecologa a tenere traccia della crescita del follicolo e dei giorni in cui è utile indurre l’ovulazione. La prassi prevede che il follicolo debba raggiungere i 18-20 mm di diametro prima di assumere farmaci che ne inducano lo scoppio.
In questa fase, la donna deve sottoporsi più volte a ecografia transvaginale, dall’inizio del ciclo mestruale, per verificare lo stato di maturazione del follicolo.
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Fase 2 – Stimolazione ovarica per IUI
Se l’ovulazione non avviene spontaneamente, può essere indotta tramite stimolazione ovarica del follicolo dominante, cioè mediante la somministrazione di farmaci, come le gonadotropine (HCG), ormoni che riproducono il picco spontaneo dell’ormone luteinizzante (LH).
Il giorno in cui vengono somministrati i farmaci è anche lo stesso in cui si stabilisce la data dell’inseminazione: poiché l’ovulazione avviene circa 36 ore dopo l’iniezione sottocutanea delle gonadotropine, la ginecologa può calcolare con precisione il momento giusto per effettuare l’inseminazione degli spermatozoi nell’utero e favorire l’incontro con l’ovocita.
Fase 3 – Preparazione del liquido seminale per l’inseminazione artificiale
Nel giorno stabilito, l’uomo deve raccogliere un campione di liquido seminale qualche ora prima dell’inseminazione, da consegnare al biologo, che si occuperà della sua preparazione.
Dopo la raccolta, lo sperma viene trattato in laboratorio per migliorarne le caratteristiche e prepararlo per l’inseminazione. Tecnicamente, il biologo seleziona gli spermatozoi con maggiore motilità e li concentra in una piccola quantità di terreno di coltura liquido. La soluzione è proprio quella che viene iniettata nell’utero durante la fase 4.
Fase 4 – Inseminazione intrauterina
Terminata la preparazione del liquido seminale, la donna viene fatta stendere sul lettino e posizionata come durante una normale visita ginecologica. È arrivato il momento della procedura: il medico inserisce in vagina, fino a raggiungere l’utero, un piccolo catetere collegato a una siringa contenente gli spermatozoi e procede all’iniezione.
Terminato l’intervento, la donna può restare sdraiata per qualche minuto e tornare a casa. Non è necessario osservare riposo, ma può tornare alla vita quotidiana come dopo un’ecografia.
Fase 5 – Somministrazione di farmaci post-inseminazione
Nei giorni successivi alla IUI, è prevista una terapia di sostegno a base di progesterone della durata di 14 giorni, per favorire l’impianto dell’embrione.
Dopo la procedura, si è impazienti di sapere se sia andata a buon fine. Bisogna aspettare circa 12-14 giorni prima di effettuare un test di gravidanza.
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