utero e medicinali

Terapie per l’infertilità femminile | Le tecniche PMA di 1 livello

Le tecniche di PMA (procreazione medicalmente assistita) di base sono accomunate dal fatto che prevedono una minima o nessuna manipolazione dei gameti e una fecondazione in vivo, cioè un’inseminazione che avviene all’interno del corpo della donna, come nella procreazione naturale.

La fecondazione in vivo, e quindi la PMA primo livello è la tecnica meno invasiva per la donna.

Nelle tecniche di 1 livello rientrano due tipologie di monitoraggio ecografico dell’ovulazione:

  • il monitoraggio che definisce i giorni specifici in cui avere rapporti mirati;
  • il monitoraggio utile a verificare il giorno in cui indurre l’ovulazione tramite farmaci.

Nei prossimi paragrafi, ti spiego le procedure che seguo quotidianamente con le mie pazienti.

PMA e monitoraggio ecografico dell’ovulazione con rapporti mirati


IL monitoraggio ecografico dell’ovulazione consiste nel controllare, tramite una serie di ecografie transvaginali, la crescita del follicolo fino al momento dell’ovulazione (dalla fine delle mestruazioni fino a ovulazione avvenuta).
La frequenza del monitoraggio viene valutata di volta in volta e di caso in caso dal medico, in base alla crescita del follicolo.

Quando il follicolo ha raggiunto dimensioni di circa 18-20 mm di diametro si può somministrare un ulteriore farmaco, che promuove la maturazione finale del follicolo.

Dal momento dell’ovulazione fino a due giorni dopo la donna è considerata fertile e può avere rapporti mirati per rimanere incinta. Una volta che ci si è accertati dello scoppio follicolare, si propone, a seconda dei casi, la somministrazione di progesterone per via vaginale fino al giorno prima del test di gravidanza (che si fa a 14 giorni dallo scoppio del follicolo).

In caso di test negativo si sospende tutta la terapia prescritta e si aspetta la comparsa del ciclo mestruale. Se il test è positivo si contatta subito il medico curante e si continua la terapia farmacologica.

PMA e monitoraggio ecografico con induzione dell’ovulazione

Il monitoraggio può essere eseguito anche con un’induzione farmacologica dell’ovulazione, in donne che da sole non riescono ad ovulare. I farmaci più usati sono il clomifene e le gonadotropine.

Induzione dell’ovulazione con il clomifene

Il clomifene è un farmaco tipicamente prescritto alle donne che presentano patologie della fertilità, per stimolare l’ovulazione innalzando i livelli di gonadotropine.

Viene usato in donne che non ovulano, oppure in donne che ovulano per stimolare l’ovaio a produrre più follicoli.

Come si somministra il clomifene citrato

La dose è generalmente di 1 compressa al giorno dal terzo giorno del ciclo per cinque giorni, ma l’assunzione può continuare se la donna non risponde alla terapia

Quando avviene l’ovulazione con il clomifene

Di solito l’ovulazione avviene tra il quinto e il decimo giorno dopo l’assunzione dell’ultimo farmaco, ma per avere la certezza dello scoppio dei follicoli è necessario effettuare un’ecografia di monitoraggio.

Induzione della ovulazione con le gonadotropine

Le gonadotropine sono sostanze ad azione ormonale normalmente prodotte dall’organismo, le quali stimolano le gonadi femminili e le gonadi maschili (cioè gli organi sessuali).
Nella donna le gonadotropine sono rappresentate dall’Ormone Follicolo Stimolante (FSH) e dall’Ormone Luteinizzante (LH).

L’FSH è prodotto principalmente nella prima fase del ciclo ed agisce stimolando il reclutamento e lo sviluppo dei follicoli. I livelli di LH aumentano invece intorno alla metà del ciclo quando si verifica l’ovulazione.

Come si somministrano le gonadotropine ipofisiarie

La maggior parte dei farmaci usati viene somministrata per via sottocutanea con delle siringhe da insulina. Questo tipo di iniezione consiste nell’introduzione del farmaco nel tessuto che si trova tra pelle e muscolo, solitamente nella zona intorno all’ombelico e nella parte anteriore delle cosce.

Quando avviene l’ovulazione con le gonadotropine

In questo caso, dopo circa 5-6 giorni dalla somministrazione, inizia un ciclo di monitoraggio ecografico per verificare il numero e il diametro dei follicoli. La frequenza del monitoraggio viene poi eseguita con le stesse modalità.

Hai difficoltà a rimanere incinta e vorresti il consulto di una specialista? Contattami per prenotare una visita nei centri PMA a Roma e in provincia di Frosinone in cui lavoro.

X
    wpChatIcon